ROMA – Si completa l’iter amministrativo per la costruzione della linea AV Torino-Lione. Il raggruppamento composto dalle italiane Itinera e Ghella e dalla francese Spie Batignolles ha vinto la gara d’appalto internazionale per i lavori del tratto italiano del tunnel di base della Torino-Lione, del valore di circa un miliardo di euro. Si completa in questo modo l’assegnazione di tutti i lavori per lo scavo dei 57,5 km del tunnel ferroviario sotto le Alpi. Il lavoro prevede una durata di circa 7 anni, per un totale di 28,5 chilometri di scavi. Nei cantieri verranno impiegati fino a 8.000 lavoratori tra diretti e indotto.
Si tratta di un cantiere unico binazionale di 65 km tra Saint-Jean-de-Maurienne e Susa/Bussoleno. Come reso noto da Telt, sono dieci i cantieri attivi tra Italia e Francia. Sono stati scavati circa 34 km, circa il 21% dei 162 km di gallerie previste per l’opera, una macchina complessa composta da due tunnel paralleli, 4 discenderie e 204 by-pass di sicurezza. Inoltre, sono stati realizzati 113 km di sondaggi geognostici e carotaggi in Italia e in Francia.
I lavori sono realizzati in Val di Susa (Piemonte) a partire dal cantiere già attivo nell’area della Maddalena di Chiomonte con l’impiego, al picco delle attività, di oltre 700 lavoratori. Le imprese, che si insedieranno nei prossimi mesi, realizzeranno il tratto di tunnel fino all’imbocco di Susa, oltre alle gallerie tecniche connesse. Sono previsti 91 mesi di lavori per un totale di 28,5 km di scavi: oltre alle due canne del tunnel di base si devono realizzare anche la galleria Maddalena 2, da dove scenderanno le frese, le gallerie di connessione, i rami di collegamento tra le due canne, il sito di sicurezza di Clarea e la galleria artificiale all’imbocco est di Susa. Per lo scavo a partire dal sito di sicurezza di Clarea fino a Susa è previsto l’utilizzo di due frese dual mode, in grado cioè di cambiare le proprie modalità di avanzamento a seconda della tipologia di terreno che devono affrontare.
Tuttavia, come hanno sottolineato i dirigenti di Telt, la realizzazione dell’opera è particolarmente complessa: si dovranno attraversare 6 diverse formazioni geologiche, e una parte del traforo dovrà attraversare una zona che potrebbe contenere amianto nella zona di Susa. A tal proposito la società ha promesso di mettere in campo tutte le misure necessarie per tutelare la sicurezza del territorio, non portando all’esterno le rocce contenenti l’amianto ma conservandole nei vecchi tunnel in disuso.
La Cgil di Torino e Piemonte sottolinea i vantaggi per l’occupazione: il segretario generale, Massimo Cogliandro «Si genereranno circa mille posti di lavoro — aggiunge Cogliandro — e la priorità dovrà andare a chi abita nei territori dove impatta maggiormente l’opera. Il motto dovrà essere uno: fare ma fare bene. Diamo vita a un cantiere modello».
Ovviamente aumenteranno le proteste violente alimentate da No Tav e centri sociali torinesi contro la grande opera, con attentati e assalti ai cantieri. Ma questa è ormai una storia vecchia di quasi 20 anni, e le Forze dell’ordine sono ormai attrezzate per far fronte agli attacchi.