ROMA – Papa Francesco contribuisce alla diffusione di “idee imperialistiche” della Russia. E’ la critica mossa dal portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko, che sulla sua pagina Facebook punta il dito contro un passaggio del discorso pronunciato dal Pontefice nei giorni scorsi durante un video-collegamento con i giovani russi riuniti a San Pietroburgo in occasione del X Incontro nazionale dei giovani cattolici della Russia.
Il riferimento di Kiev sarebbe alle parole “non dimenticate mai la vostra eredità. Voi siete eredi della grande Russia: la grande Russia dei santi, dei re, la grande Russia di Pietro il Grande, di Caterina II, di quel grande impero, colto illuminato, di grande cultura e di grande umanità. Voi siete gli eredi della grande madre Russia, andate avanti. Grazie per il vostro modo di essere russi”. “È con tale propaganda imperialista e con la ‘necessità’ di salvare la ‘Grande Madre Russia’ che il Cremlino giustifica l’assassinio di migliaia di ucraini e la distruzione di centinaia di città e villaggi ucraini”, ha dichiarato Nikolenko. “È davvero un peccato che le idee di grande potenza russa, che sono, di fatto, la causa dell’aggressività cronica della Russia, escano consciamente o inconsciamente dalla bocca del Papa, la cui missione, a nostro avviso, è proprio quella di aprire gli occhi della gioventù russa davanti al corso distruttivo dell’attuale leadership russa”, ha aggiunto.
“Con grande dolore e preoccupazione abbiamo appreso le parole, attribuite al Santo Padre Francesco, pronunciate durante l’incontro telematico con la gioventù cattolica russa, avvenuto il 25 agosto scorso in video conferenza a San Pietroburgo”, dice l’arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchuk in una nota nella quale chiede un chiarimento alla Santa Sede. “Per evitare che le parole e le intenzioni del Santo Padre siano manipolate, aspettiamo dalla Santa Sede una spiegazione della situazione”, osserva.
Una riprova, se ancora ce ne fosse bisogno, dell’avversione della politica del Vaticano che cerca in ogni modo spiragli per la pace. Zelensky, almeno per ora, ha preferito tacere, ma sicuramente ha affidato il suo anatema al comunicato del suo governo.