ROMA – Le sinistre non perdono mai l’abitudine di attaccare pesantemente il governo nemico anche quando si trovano all’estero, infangando così anche il nostro Paese. E non fa eccezione naturalmente la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein che, estendendo oltre confine la sua estate militante, è intervenuta al congresso del Partito Socialista svizzero. Bisogna ricordare l’antifascismo italiano “in un momento come questo, dove vediamo troppi pericolosi rigurgiti di nazionalismo e soprattutto di negazionismo della storia, con pensiero che possiamo ancora definire fascista”. Schlein ha voluto evidenziare così il pericolo dei nazionalisti che “si rafforzano tra loro, con la stessa retorica di odio, di muri e di intolleranza” e che scelgono “un nemico al giorno, che è lo stesso in Svizzera, lo stesso in Italia, lo stesso nel resto d’Europa, e sono le persone diverse”. A essere bersagliate sono perciò “le donne troppo emancipate, la comunità Lgbtq+, sono le persone migranti, oggi sono gli ecologisti”. La leader del Pd non ha mancato poi di riferirsi al tema caldo dell’immigrazione, sul quale “le destre nazionaliste parlano a sproposito e adottano leggi ingiuste ed illegali” senza però ricordarsi “mai di salvare vite”. Parole che gettano altra benzina sul fuoco, considerando il botta e risposta dei giorni scorsi tra Schlein, che ha accusato Meloni di aver inventato il “reato di solidarietà” per i migranti e la premier, per la quale invece “solidarietà è fermare i viaggi della speranza e le morti in mare”.
Se i socialisti svizzeri sembrano aver apprezzato il discorso della segretaria, lo stesso non può dirsi degli esponenti della maggioranza in Italia. È inaccettabile che “Elly Schlein vada all’estero a infangare il nostro Paese” ha commentato Roberto Calderoli, senatore della Lega e ministro per gli Affari regionali, per il quale la segretaria “dovrebbe ricordarsi che quando si attacca il nostro Paese si attacca tutti noi, la nostra credibilità internazionale, la nostra reputazione e il nostro futuro”.
