ROMA – Incontri a livello di governo e confronto soprattutto fra Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti,il cantiere della manovra è aperto ma le risorse sono scarse e l’incognita pil pesa più che mai. Mettendo mano al minimo possibile, senza flat tax e senza rafforzare gli interventi sull’anticipo pensionistico e sull’assegno minimo, la Legge di Bilancio viaggerebbe già intorno ai 25-30 miliardi.
CUNEO FISCALE – Il governo punta a rinnovare il taglio del cuneo fiscale rafforzato per i redditi fino a 35mila euro. Costo dell’operazione 9 miliardi.
IRPEF – Avviare una prima riduzione delle aliquote Irpef passando da 4 a tre da gennaio accorpando i primi due scaglioni costerebbe tra i 3-4 miliardi. Non si esclude che la misura possa essere differita a giugno o essere solo predisposta per partire nel 2024.
FAMIGLIE – Per le famiglie il governo sta valutando l’ipotesi di una detassazione Ires per le aziende che assumono donne con tre figli (circa 1,22 milioni in Italia).
PENSIONI – Sul fronte delle pensioni, viste le risorse esigue, verrebbe accantonato il superamento della Fornero per riconfermare le misure esistenti: quota 103, Opzione donna e assegno minimo a 600 euro. Costo 1-2 mld.
SANITA – Il fondo sanitario necessita di un finanziamento di almento 2,5 miliardi.
SPESE INDIFFERIBILI – Tutta quella serie di spese obbligatorie , dalle missioni internazionali alle indennità di vacanza per la pa, che vanno sotto l’ombrello delle spese obbligatorie valgono circa 6 miliardi.
FRINGE E PREMI – La tassazione agevolata che applica un’aliquota al 5% per i premi di produttività fino a 3mila euro, la detassazione integrale dei fringe benefit sempre fino a 3mila euro costa 1-2 mld.
CONTRATTI PA – Il rinnovo dei contratti del pubblico impiego , visto che le intese in vigore sono scadute nel 2021, per il solo avvio richiedono tra i 2 e i 4 miliardi.
