Firenze, attentato all’AV: arriva la rivendicazione degli anarchici, ma si indaga ancora

FIRENZE – Una rivendicazione che confermerebbe i sispetti degli inquirenti inmmerito alla matrice del falso allarme bomba sula linea AV fra Firenze e Bologna La notizia trapela da un messaggio anonimo, non firmato e già al vaglio dell’antiterrorismo, arrivato a un blog di area anarchica- Il messaggio si apre con la formula: “Riceviamo da mail anonima e diffondiamo”. E prosegue: “In questi giorni sui giornali non si fa altro che parlare di terrorismo, eversione e fili rossi bianchi e verdi che collegano azioni a situazioni. Il sabotaggio della linea alta velocità è la conseguenza non tanto delle azioni repressive dello Stato di martedì 8 a Carrara e Firenze bensì una normale risposta ad uno Stato emergenziale repressivo che bolla come terrorismo anche un lenzuolo con poche scritte o della carta stampata”. Giorni dopo il finto allarme bomba sulla linea alta velocità che per ore ha spezzato in due l’Appennino e causato ritardi record ai treni, arriva questa rivendicazione ancora tutta da verificare.

“Non importa – prosegue il messaggio – se feriti o morti non ci sono, non importa se chi incute terrore nelle vite altrui sono seduti in comodi uffici delle procure e questure che stanno cercando un nemico su cui distrarre l’opinione pubblica “è colpa degli anarchici” probabilmente anche il cambiamento climatico per il ministro Piantedosi è colpa degli anarchici”. “Ciò che è successo – e di fatto è in queste righe la rivendicazione – è in solidarietà a chiunque si sia trovato fermo, bloccato e derubato del tempo e della vita e non c’è colpa se per qualche ora le persone hanno sperimentato su di loro cosa vuol dire dovere aspettare, perdere tempo e rimanere fermi perché qualcuno ha deciso per te”. “L’anarchia non vuol dire bombe e di bombe non ce n’erano ma di fatto l’atto dimostra come sia impossibile per lo Stato essere onnipresente e proteggere l’ecomostro della TAV, delocalizzando la lotta agendo nella boscaglia e conoscendo i sentieri è cosi che usciremo dalle inquadrature delle telecamere in città”, conclude il messaggio anonimo.

Lo scorso martedì, 8 agosto, era iniziato tutto con la segnalazione da parte di un macchinista: “Persone sui binari”. Si trattava della galleria ‘Firenzuola’ (che è il secondo tunnel più lungo della tratta appenninica della Tav con i suoi 15,2 chilometri), e nel momento in cui è scattato l’allarme molti treni sono stati deviati in superficie, con conseguente caos in molte stazioni. Poi era seguito il finto allarme bomba, lanciato con una telefonata partita da una delle colonnine presenti in galleria e arrivata, come fa sapere la Polfer, “all’ufficio di pronto intervento di Ferrovie a Bologna”. Sullo stop all’Alta velocità, era partita subito l’indagine della Procura di Firenze che aveva aperto un fascicolo per attentato alla sicurezza dei trasporti aggravato dalla finalità di terrorismo ed eversione, furto aggravato, danneggiamento e procurato allarme. Orientando il suo lavoro nei confronti proprio dell’area anarcoinsurrezionalista.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *