Terrorismo: il pericolo viene dall’area anarcoinsurrezionalista. Ma le sinistre evocano lo spettro del risorgente fascismo

Sulla direttrice Torino – Genova – Toscana si sono evidenziati, a seguito di indagini della magistratura, segnali preoccupati di attività terroristiche da parte di formazioni anarcoinsurrezionaliste e centri sociali contigui alle sinistre, tollerati da amministrazioni e partiti progressisti, a partire proprio dal Pd di Elly Schlein.

FIRENZE – MUGELLO: Partiamo proprio dalle indagini fiorentine per un allarme bomba che ha bloccato la ferrovia AV Firenze-Bologna e dai disordini che hanno accompagnato lo sgombero di un centro sociale nel capoluogo toscano. Per l’allarme bomba che ha bloccato la linea AV, dorsale dei trasporti del nostro Paese, i pm della Dda seguono la pista che porta agli anarchici. Il blitz sarebbe legato allo sgombero del centro sociale a Firenze e agli arresti a Carrara. Le telecamere sabotate, l’annuncio di una bomba dato tramite la colonnina dell’Sos, la fuga forse dallo “svincolo” usato come uscita d’emergenza in caso di incidenti. E poi 7 chiavi magnetiche portate via dagli scomparti della media tensione, e uno strumento, il piezometro (usato per monitorare gli smottamenti), divelto dal sostegno e abbandonato sui binari. Non è stato un semplice falso allarme a creare disagi a pioggia, martedì sera, ai passeggeri dell’Alta Velocità. Ma un raid organizzato. Non è stato un semplice falso allarme a creare disagi a pioggia, tra martedì sera fino a notte inoltrata, ai passeggeri dell’Alta Velocità. Ma un raid organizzato quasi nei dettagli, forse una ritorsione per le operazioni di polizia scattate proprio martedì in Toscana. Indaga la Dda sull’allarme bomba scattato intorno alle 19 di martedì sulla linea dell’Alta Velocità, nella galleria tra San Pellegrino e Idice al confine tra Toscana ed Emilia Romagna. Un allarme che per ore ha tenuto impegnate le forze dell’ordine, e che ha finito per provocare pesantissimi ritardi (fino a 400 minuti) e disagi.

TORINO – In val di Susa, sempre per proteste contro opere dell’alta Velocità, un torrente della Valle di Susa è stato deviato artificialmente dai No Tav. Questo è uno dei motivi per i quali, dopo le denunce inoltrate dalle forze dell’ordine nell’ultimo periodo, la procura di Torino ha deciso di aprire un’inchiesta. Negli anni sono infatti state numerose le iniziative degli oppositori alla nuova ferrovia ad alta velocità che hanno richiesto l’intervento delle autorità. L’atto di protesta riguardante il corso d’acqua è uno dei tanti contenuti nei procedimenti aperti dalla procura e risale al 2020. La vicenda risale al 2020, quando nel corso di un sopralluogo furono trovati dei grossi massi in un tratto del Clarea, corso d’acqua che attraversa una valle laterale in una zona a margine del cantiere del Tav nel territorio compreso fra i comuni di Chiomonte e Giaglione. L’ipotesi considerata più “verosimile” dalle forze dell’ordine è che la scostamento sia stato funzionale al cosiddetto Presidio dei Mulini, uno dei punti d’appoggio degli attivisti No Tav e del centro sociale Askatasuna. E’ scattata così la denuncia per “deviazioni di acque”, reato punito con il carcere fino a tre anni. Il rapporto contiene anche alcuni nomi di possibili sospettati, ma in ambienti investigativi si afferma che non sarà semplice risalire agli effettivi responsabili e anche accertare con precisione sufficiente l’effettiva modificazione dello stato dei luoghi.

Anche di recente si sono moltiplicati gli attacchi ai cantieri. Il 30 luglio una cinquantina di manifestanti a volto coperto hanno raggiunto il cantiere di San Didero in località Baraccone e hanno tentato di forzare le recinzioni con un argano. Ci sono stati lanci di bombe carta, molotov e sassi contro le forze dell’ordine che hanno risposto con lacrimogeni.Attacco anche al cantiere di Chiomonte dove un gruppo di manifestanti ha tentato una incursione a volto coperto. Sono numerosi, in procura, i dossier aperti su episodi riconducibili a iniziative dei No Tav e di Askatasuna. Gli indagati sono in tutto una novantina. Il 3 agosto è stato arrestato Giorgio Rossetto, leader del Centro sociale Askatasuna,  e sono state perquisite le abitazioni di vari attivisti. Dopo l’assalto di domenica scorsa dei No Tav ai cantieri della nuova linea ferroviaria Torino Lione, nell’ambito del festival “Alta Felicità”, ecco gli interventi delle forze dell’ordine.

GENOVA – Infine in Liguria e Toscana la procura di Genova ha ordinato l’arresto di 9 esponenti dell’area anarco-insurrezionalista di Carrara. Sono accusati dei reati di associazione con finalità di terrorismo, istigazione e apologia con finalità di terrorismo e offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica e sono tutti militanti anarco-insurrezionalisti appartenenti al gruppo legato al circolo anarchico “Goliardo Fiaschi” di Carrara.

Ce n’è abbastanza per delineare un quadro preoccupante per la democrazia, assalita da sinistra. Ma Schlein, Pd e compagni, insieme al M5S, si preoccupano delle dichiarazioni di De Angelis e del pericolo (che vedono solo loro) di un risorgente fascismo, solo per attaccare il governo Meloni. Per fortuna una parte della magistratura e le Forze dell’ordine scoprono i pericoli provenienti da tutt’altra direzione. Ma la storia dei compagni che sbagliano e vanno compresi, sostenuta prima dal Pci e poi dalle varie formazioni della sinistra ai tempi delle Brigate Rosse, è dura a morire….

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