Fabriano: 60enne ucciso dalla convivente, posta in stato di fermo. Secondo l’avvocato si tratterebbe di legittima difesa

FABRIANO – Nel momento in cui quasi ogni giorno le cronache riportano casi gravi di quelli che prmai vengono choamati “femminicidi”, cioè uccisione di donne per mano dei compagni, viene alla luce un caso che possiamo chiamare di “uominicidio”, visto che è stata la compagna a uccidere l’uomo con cui conviveva. Ma in questo caso non è partita la grancassa mediatica, orchestrata soprattutto dalle sinistre, che puntano l’indice contro le politiche del governo di centrodestra. Mentre Elly Schklein, incurante anche delle polemiche interne al suo partito, continua a battersi per la difesa dei diritti delle comunità Lgtbq e dei migranti, più che occuparsi di questo fenomeno, all’attenzione di tutti.

Un uomo di 60 anni è stato trovato morto in casa, a Fabriano, in provincia di Ancona, con una ferita alla testa e la sua compagna convivente, una donna di 51 anni, italiana, è stata fermata dai carabinieri per omicidio. A dare l’allarme sono stati ieri sera i parenti dell’uomo, un operaio italiano che sarebbe stato ferito alla testa con un corpo contundente. Il fatto è avvenuto nella casa dove i due abitavano, in via Castelli. 

“Non c’era nessuna intenzione di ucciderlo. Si è solo difesa”. Così l’avvocato Franco Libori, del foro di Perugia, spiega quanto accaduto ieri sera. L’avvocato è il legale della donna di 51 anni, convivente di Baldoni e ora in stato di fermo per omicidio volontario. Evidente il tentativo, operato fin dall’inizio, di scagionare la donna, che è stata sentita dai carabinieri del Nucleo Investigativo nella caserma di Fabriano. Ai militari ha dato la sua versione dei fatti, ritenuta poco credibile, tanto che il pm Daniele Paci della Procura di Ancona ha chiesto il fermo.

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