ROMA – Mentre le sinistre biliose e in cerca di vana rivincita si leccano le ferite dell’ultima disfatta elettorale, il governo Meloni annovera un altro successo nel campo finanziario.
L’agenzia di rating Moody’s ha alzato le stime sulla crescita dell’Italia nel 2023: l’aggiornamento del Global Macro Outlook 2023-24 prevede un aumento del pil dello 0,8% nel 2023, rispetto alla crescita dello 0,3% stimata a fine febbraio. “Abbiamo alzato in modo modesto le nostre previsioni per l’Italia e per la Francia in risposta a prezzi calanti dell’energia e a un migliore inizio d’anno”, afferma Moody’s, che invece ha limato dallo 0,6% allo 0,4% le stime sul pil italiano nel 2024.
Questo il parere di agenzie internazionali, mentre sul versante interno le istituzioni in teoria indipendenti, ma in realtà collegate alle sinistre, continuano a esprimere giudizi negativi sul governo, nella speranza di ribaltare il risultato elettorale, mai così netto. Scende in campo anche il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, che mette in guardia e critica il governo sui possibili ritardi nell’attuazione del Pnrr, dimenticando che lo stesso era stato approvato e presentato dal suo ex collega Mario Draghi, della cui azione l’Italia risente ancora molti riflessi negativi. Ma non è una novità. I poteri forti, come fecero con Berlusconi e appoggiati da Napolitano nel 2011, tentano di superare la volontà degli italiani. La Ue, Biden e molte istituzioni finanziarie europee sono lì per questo e guardano con fiducia al Colle.