ISTANBUL – La Turchia è in bilico dopo 20 anni di Erdogan al potere. Alle elezioni parlamentari e presidenziali, il capo di Stato in carica Recep Tayyip Erdogan è in vantaggio, ma sotto il 50% dei voti necessario per essere eletto al primo turno: sarà ballottaggio il 28 maggio. Con lo spoglio arrivato al 98,55%, la situazione vede il presidente uscente avanti con il 49,34% dei voti, Kilicdaroglu con il 45% e il terzo sfidante Sinan Ogan con il 5,23%. Erdogan: “Siamo chiaramente in testa, rispettiamo queste elezioni e rispetteremo le prossime”. Kilicdaroglu ha denunciato “una farsa” in corso: “Siamo in vantaggio noi”, ha scritto su Twitter. “Non si blocchi la volontà della nazione”, ha poi aggiunto promettendo la vittoria del suo schieramento al ballottaggio.
Il distacco tra i due è andato via via riducendosi con il passare delle ore. I primi dati di domenica pomeriggio a urne chiuse indicavano Erdogan oltre il 58% delle preferenze, ma l’accusa dell’opposizione è che sono stati contati e trasmessi prima i voti delle roccaforti tradizionali del presidente. Kilicdaroglu, leader del partito laico di centrosinistra Chp, ha trionfato in gran parte del sudest del Paese a maggioranza curda ma Erdogan si è confermato nelle campagne e nei suoi feudi centrali.
L’affluenza L’88,44% degli aventi diritto ha votato alle elezioni per il rinnovo della presidenza della Repubblica in Turchia mentre per le elezioni parlamentari l’affluenza è arrivata a quasi il 90%%, rende noto la tv di Stato turca Trt.
I membri dell’assemblea parlamentare, composta da 600 deputati, sono scelti attraverso un sistema proporzionale in cui gli aventi diritto votano per un partito, non per un candidato, e per entrare in parlamento una formazione politica deve superare la soglia del 7% delle preferenze o fare parte di un’alleanza che la supera.