BRUXELLES – “La sfida principale in Italia è la capacità di implementare tempestivamente i fondi Ue, quindi il sostegno alla capacità amministrativa è fondamentale”. E’ quanto si legge nel rapporto sulla programmazione della politica di coesione 2021-2027, pubblicato oggi dalla Commissione europea. I fondi di questo ciclo corrispondono a 75 miliardi di euro – compreso il cofinanziamento nazionale – e mirano a sostenere il Paese e le sue regioni nella promozione e nell’adozione delle priorità chiave dell’Ue, come la transizione verde, quella digitale e il sostegno al Pilastro europeo dei diritti sociali e al relativo Piano d’azione.
La relazione evidenzia inoltre che in Italia sono stati sviluppati strumenti nazionali e regionali per accelerare l’attuazione dei fondi di coesione, agendo a livello di strutture organizzative, di risorse umane e di semplificazione delle procedure e degli strumenti necessari per rendere più efficace la gestione degli interventi. Ma questi strumenti devono ancora dare i loro frutti, poichè l’esigenza di intervenire con decisione sulla capacità di spesa è emersa in tutta la sua portata dai risultati conseguiti dall’Italia nell’utilizzo dei fondi strutturali 2014-2020.
Alla fine del 2022, risultavano ancora da spendere circa un quarto delle risorse destinate alle regioni e oltre la metà di quelle legate ai programmi nazionali. Soldi che l’Italia rischia almeno in parte di perdere se non riuscirà a completare i programmi di spesa entro il 31 dicembre prossimo.