Papa Francesco critica la sanità italiana: esclude dalle cure i poveri e moltiplica lunghe liste di attesa per interventi ed esami

ROMA – Denuncia forte di Papa Francesco sulle pecche della sanità italiana, soprattutto in seguito alla gestione del Covid-19 dei governi Conte2 e Draghi. Negli anni della pandemia infatti risulta che siano state che siano state sacrificate cure ed esami per malattie importanti, quale il tumore, per far fronte alla pandemia, per la quale sono state disposte, da governo e regioni (in primo piano la Toscana) campagne vaccinali a tappeto.

In Italia “il ritorno della povertà di salute sta assumendo proporzioni importanti, soprattutto nelle Regioni segnate da situazioni socio-economiche più difficili”. Lo ha affermato papa Francesco ricevendo in udienza i Membri dell’Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari (Aris)..

Francesco ha poi aggiunto: “Il bisogno di cure intermedie poi è sempre più elevato, vista la crescente tendenza degli ospedali a dimettere i malati in tempi brevi, privilegiando la cura delle fasi più acute della malattia rispetto a quella delle patologie croniche: di conseguenza queste, soprattutto per gli anziani, stanno diventando un problema serio anche dal punto di vista economico, con il rischio di favorire percorsi poco rispettosi della dignità stessa delle persone”.

Attendiamo le risposte dell’attuale ministro della salute, Orazio Schillaci, ma soprattutto di Roberto Speranza, segretario di Articolo Uno e ministro della salute nei governi Conte2 e Draghi, dal 5 settembre 2019 al 22 ottobre 2022.

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