Guerra Ucraina: Biden minaccia Pechino, che replica duramente. Medvedev: “Il nostro esercito potrebbe arrivare a Leopoli”

WASHINGTON – Biden e gli Usa perseguono pervicacemente la loro politica aggressiva, e questa volta il bersaglio è la Cina. “Gli Stati Uniti non hanno ancora prove che la Cina abbia fornito armi alla Russia, ma se lo facesse, e gli Usa stanno monitorando da molto vicino, questo “prolungherebbe il conflitto e certamente amplierebbe la guerra potenzialmente non solo nella regione ma a livello globale”, ha detto il capo del Pentagono Lloyd Austin durante un’audizione ieri al Congresso, come riportato dai media americani.

PECHINO – Accuse ribaltate da Pechino, che difende la sua posizione sulla guerra in Ucraina, dopo l’incontro di Mosca tra i presidenti cinese Xi Jinping e russo Vladimir Putin, accusando gli Stati Uniti di “ostacolare” gli sforzi per i colloqui di pace. Cina e Russia, secondo la nota congiunta, dopo l’incontro si sono dette a favore dei colloqui di pace come metodo di risoluzione della crisi, ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, secondo cui Pechino “ha svolto un ruolo costruttivo. Gli Stati Uniti non solo gettano benzina sul fuoco, ma ostacolano anche gli sforzi di altri Paesi per promuovere i colloqui di pace. Che intenzioni hanno?”.

MOSCA – La replica russa agli Usa arriva dall’ex presidente Dmitry Medvedev in un’intervista ai media russi: “In Ucraina le forze russe potrebbero spingersi fino a Kiev e anche Leopoli, se Mosca lo ritenesse necessario. Qui – ha detto Medvedev, citato dall’agenzia Ria Novosti – niente può essere escluso. Se hai bisogno di andare a Kiev, o a Leopoli, allora hai bisogno di andare a Kiev o Leopoli per eliminare questa infezione”. Sul terreno continuano intanto gli attacchi di Mosca. Cinque persone – tre donne e due uomini – sono morti in un raid sulla città di Kostiantynivka, nella regione del Donetsk, nell’est dell’Ucraina, secondo i servizi statali di emergenza ucraini. Il missile russo ha colpito un edificio di un piano che ospitava un cosiddetto “centro di invincibilità”, come vengono chiamati i centri di accoglienza umanitaria per i civili. Kostiantynivka si trova a una ventina di chilometri a ovest di Bakhmut, epicentro dei combattimenti contro le forze russe, hanno aggiunto i soccorritori su Telegram.

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