“Entro quindici giorni, proporremo la soppressione del reato di abuso d’ufficio per sindaci e
amministratori. In questo modo daremo uno slancio enorme alla nostra economia perche’ oggi gran parte dell’attivita’ amministrativa è paralizzata dalla cosiddetta paura della firma”.
Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, ospite a “L’aria che tira” su La7 condotto da Myrta Merlino. “Alcuni pm usano questo reato come reato sentinella per trovarne altri ma poi questo reato gli si dissolve in mano e la condanna non c’e’. Se uno fa un abuso d’ufficio perché si fa corrompere esiste gia’ il reato di corruzione. Ecco perché la macchina della giustizia si ingolfa. Le statistiche dicono che su 5.000 indagini sull’abuso d’ufficio sono intervenute appena 20 condanne in un anno”, ha concluso Nordio.
E’ guerra aperta su questo tema fra il ministro e i suoi ex colleghi, che vogliono mantenere tutti i mezzi che hanno a disposizione per condizionare politica e amministratori pubblici. Il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia però minimizza: “L’abuso d’ufficio? Nel 2020 l’hanno ridotto a ben poca cosa, credo che l’abolizione non porterebbe buoni frutti”. Il decreto- semplificazione del luglio 2020, vaveva già ristretto l’ambito di applicabilità della norma alle “violazioni di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali non residuino margini di discrezionalità”.
Le statistiche riportate da google indicano che si tratta di un reato al centro di processi ad alto tasso di archiviazione, come sostiene Nordio. Nel 2021 su 5.418 procedimenti definiti dall’ufficio Gip/Gup, le archiviazioni sono state 4.613 (di cui 148 per prescrizione), oltre l’85 per cento.