Migranti: accolte dalla Ue le richieste del premier Meloni. Ci sarà un Consiglio straordinario nel mese di febbraio 2023

BRUXELLES . Alla sua prima partecipazione a un Consiglio europeo Giorgia Meloni può registrare un grande successo, visto che il tema degli arrivi dei migranti e della loro redistribuzione sarà oggetto di un nuovo Consiglio straordinario già programmato per il 9 e 10 febbraio 2023. I governi precedenti non c’erano mai riusciti in questi ultimi 10 anni. La richiesta italiana è stata appoggiata dal presidente Charles Michel, da Emmanuel Macron e da Olaf Scholz. Quindi Germania e Francia a fianco dell’Italia su questo spinoso tema.

“Le critiche sui movimenti secondari sono, sinceramente, abbastanza singolari. Il quadro lo affronteremo in modo complessivo”, ha spiegato il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, a margine del vertice Ue a Bruxelles.
“Avevamo un obiettivo, che era quello che questo tema diventasse centrale nella discussione europea e questo e’ accaduto e sta accadendo ed e’ gia’ un risultato molto importante”, ha aggiunto.

“La migrazione è n tema centrale per l’Italia. Un tema complesso su cui gli Stati membri hanno talvolta visioni differenti, ma sul quale e’ importante dare un segnale politico e un impegno chiaro da parte dell’Ue e, se necessario, anche ponendo il tema al centro di un vertice ad hoc”, ha spiegato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento al vertice. Per lei, non puo’ continuare a essere gestita
in assenza di una soluzione strutturale in Europa; va evitato un approccio predatorio al fenomeno migratorio.
I Paesi del Nord chiedono che chi sta al confine esterno debba rispettare le regole previste da Dublino: dall’identificazione, alla registrazione; dalla richiesta d’asilo, alla gestione dell’accoglienza fino all’eventuale rimpatrio o approvazione dell’asilo. Solo in seguito partirebbe la redistribuzione. “Un compito gravoso e iniquo”. La solidarieta’ dovrebbe essere “automatica, immediata e obbligatoria”, sostengono invece i Paesi come Italia, Grecia e Malta.

L’obiettivo della presidenza svedese dell’Ue (che parte dal primo gennaio e dovra’ gestire il vertice di fabbraio) e’ trovare l’equilibrio tra solidarieta’ e responsabilita’. Finora, dopo dieci anni dalla prima grande crisi migratoria (in seguito alla Primavera araba), l’equilibrio non e’ stato trovato.

Vedremo se Meloni riuscirà lè dove Monti, Renzi, Letta, Gentiloni, Conte e Draghi hanno fallito.
L’altra richiesta italiana e’ ‘non ci possono essere movimenti secondari senza quelli primari’. Al tavolo Ue Roma chiedera’ quindi maggiore sostegno per impedire le partenze, anche collaborando con i Paesi di origine e di transito. A Bruxelles la chiamano la dimensione esterna delle migrazioni. Per portarla a compimento serviranno investimenti – miliardi – ma soprattuto la volonta’. Non solo dell’Europa ma anche, e soprattutto, dell’Africa.

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