BRUXELLES – “Oggi lanceremo un’iniziativa della ‘squadra Europa’ sull’immigrazione, è importante che i Paesi di transito mantengano una posizione comune, parlerò con i miei colleghi di Francia e Italia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares arrivando al consiglio Affari Esteri. Già esiste un documento comune, un protocollo fra 5 Paesi del Mediterraneo (Italia, Malta, Cipro, Grecia, oltre alla stessa Spagna e all’Italia), che si sono uniti per smuovere la neghittosità e soprattutto l’incapacità d’intervento delle istituzioni europee, che permettono agli Stati egosti e frugali del Nord di trarre vantaggio da questa situazione.
E’ evidente che le carenze dell’azione della Commissione Ue di Ursula von der Leyen ricadono soprattutto sui Paesi mediterranei che si affacciano sulla sponda dell’Africa, che sostegno, anzi sopportano il maggior peso degli arrivi, dell’accoglienza e dell’assistenza dei clandestini arrivati con le nevi Ong e il tramite dei trafficanti di uomini. Il tutto nel disinteresse, o meglio nell’incapacità di coordinare un’azione unitaria da parte dell’esecutivo. Che spinge solo per promuovere acquisti di vaccini e per aiuti all’Ucraina di Zelensky.
Continuano intanto gli arrivi nello spazioeuropeo, come indica Frontex, l’Agenzia europea che si occupa del problema. Da gennaio a novembre 2022 sono stati registrati 308mila ingressi irregolari nell’Ue, con un aumento del 68% rispetto all’anno scorso. Lo fa sapere Frontex nel suo ultimo bollettino.“La pressione migratoria è la più alta dal 2016 e la rotta dei Balcani occidentali rimane la più attiva“, dice l’agenzia che si occupa del controllo delle frontiere esterne dell’Ue.
“L’elevato numero di attraversamenti illegali sulla rotta dei Balcani occidentali può essere attribuito a ripetuti tentativi da parte di migranti già presenti nella regione e all’abuso dell’accesso senza visto alla regione”, nota l’agenzia. Nel Mediterraneo centrale sono stati registrati 93mila ingressi, con un aumento in un anno del 49%.