Gas: nuovo corridoio fra Grecia e Bulgaria per limitare forniture Putin. Esulta Ursula von der Leyen

SOFIA – Una nuova era di autonomia del gas per l’Europa sudorientale. È con questo obiettivo in mente che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha accolto con favore il lancio di operazioni commerciali per un gasdotto greco-bulgaro a Sofia, che ha affermato essere la chiave per liberarsi dalla dipendenza russa. Ribdendo così la sua crociata senza esclusione di colpi contro il presidente russo e a favore dell’amico Zelensky.

La cerimonia di apertura della messa in servizio ufficiale dell’interconnector, ospitata dal presidente bulgaro Rumen Radev a Sofia, ha visto la partecipazione della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, del primo ministro provvisorio bulgaro Galab Donev, del presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, del il presidente della Repubblica della Macedonia del Nord Stevo Pendarovski, il presidente della Serbia Aleksandar Vucic, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis e il primo ministro rumeno Nicolae Ciucă.

Così Ursula von de Leyen:  “Inizia una nuova era per la Bulgaria e l’Europa sudorientale. La Bulgaria riceveva l’80% del suo gas dalla Russia. Questo prima che la Russia decidesse di lanciare un’atroce guerra contro l’Ucraina e una guerra energetica contro l’Europa. Questo gasdotto è un punto di svolta. Un punto di svolta per la Bulgaria e per la sicurezza energetica dell’Europa”.

L’interconnessione Grecia-Bulgaria (IGB) è di fondamentale importanza per aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento e garantire la diversificazione delle fonti di gas naturale per Sofia e per ll’Europa sudorientale. Il progetto collega la Bulgaria direttamente al corridoio meridionale del gas e consentirà forniture sicure da varie fonti a numerosi paesi dell’Europa centrale e sudorientale. L’allaccio del gas è lungo 182 chilometri, ha una capacità di 3 miliardi di metri cubi all’anno ed è costato circa 240 milioni di euro.

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