Macron fa il bis, ma non avrà maggioranza di governo. Possibile cohabitation

Archiviata la conferma di Macron i partiti francesi rivolgono già l’attenzione alle elezioni legislative dei prossimi 12-19 giugno: perché i risultati del primo e secondo turno hanno mostrato sostanzialmente un paese diviso in tre, che non sembra avviato verso la definizione di una silida maggioranza come fu nel 2017 quando trionfò il movimento di Macron, En Marche. In questa situazione d’incertezza molti ritengono che, dopo le prossime elezioni legislative, si debba arrivare alla coabitazione, ovvero a una maggioranza in Parlamento che non sia di diretta emanazione del presidente della Repubblica. Lo ha fatto capire per primo Jean-Luc Mélenchon: il leader della sinistra radicale, che può rinnovare la campagna elettorale dopo il risultato sorprendente al primo turno. “Macron è stato mal rieletto in un oceano di astensione. Ora eleggetemi primo ministro, il terzo turno comincia stasera“ ha detto, cominciando a tessere la trama per la vittoria della sua Union Populaire. “Non rassegniamoci. Al contrario. Entrate nell’azione massicciamente. La democrazia ci può dare l’opportunità di cambiare direzione. Il 12 e il 19 giugno si svolgeranno le elezioni legislative e potete battere Macron e scegliere un’altra strada. Un altro mondo è ancora possibile se saranno eletti a maggioranza i deputati della nuova Unione popolare che deve ampliarsi”.

E anche Marine Le Pen, pur sconfitta, affila le armi. “Il nostro è un risultato storico, è una forma di speranza, un’eclatante vittoria. L’aspirazione al cambiamento non può essere ignorata“. Ora Le Pen sogna di capitalizzare il risultato alle prossime legislative: “Continuerò a essere impegnata per la Francia e per i francesi con tutte le mie energie e con tutta la dedizione che voi conoscete. Lancio stasera la grande battaglia delle legislative”. Quindi ha lanciato “un appello a tutti quelli che vogliono unirsi a noi per opporsi alla politica di Emmanuel Macron”.

Prevedono una difficile cohabitation per il presidente confermato non sono solo i leader politici, ma anche i francesi: secondo un sondaggio Opinionway per Cnews e radio Europe 1, il 63% degli intervistati auspica una coabitazione (46% con Le Pen e 44% per Mélenchon). Insomma il leader di En Marche è stato riconfermato, seppur con minor vantaggio rispetto al 2017, ma ora per lui si aprono tante partite.

In attesa di vedere come evolverà la situazione politica francese la vittoria di Macron ha fatto esultare tutta la classe dirigente europea, che era terrorizzata dalla prospettiva di un ribaltone a Parigi, che avrebbe scardinato gli equilibri consolidati.Sono state decine dle dichiarazioni entusiastiche soprattutto da Bruxelles e dall’Italia. Le felicitazioni sono arrivate anche da Putin, che ha instaurato un colloquio con Macron in merito alla guerra in Ucraina.

Certo questo è un fattore che gioca a favore di Macron, che aspira a essere il leader incontrastato dei 27, vista anche l’incinsistenza degli altri rappresentanti nazionali ed europei, ma il difficile per il presidente confermato arriva adesso. La cohabitation possibile con una coalizione di centrosinistra o di centrodestra sarà molto complicata, e questo Macron lo sa. Ma sarà difficile che alle elezioni il suo movimento En Marche riconquisti una maggioranza solida, vista l’ampia protesta popolare e le astensioni che hanno manifestato chiaramente la contrarietà di una metà dei francesi alla politica passata del presidente.

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