Ucraina: guerra anche di propaganda, ville vere e falsi yacht

Mentre purtroppo si susseguono le notizie di bombardamenti, morti e distruzioni in Ucraina, un’altra guerra si sta combattendo con altre armi, per fortuna non letali, ma molto insidiose, quelle della propaganda mediatica.

Soprattutto insistente ed efficace da parte di Zelensky e dei suoi e di Biden con tutto l’armamentario mediatico Usa, ricambiati pan per focaccia da Putin.
Tutto il mondo piange, purtroppo, la strage di bimbi in Ucraina rivendicata ed ampiamente pubblicizzata da Zelensky e dai suoi, e rinfaccia a Putin crimini di guerra, tanto che il Tribunale internazionale dell’Aia ha messo le mani avanti e, ancora prima di avere prove, ha aperto un dossier per sentito dire. Sulla scia delle migliori tradizioni giudiziarie europee.
Si sono sprecate poi accuse di danneggiamenti e pericoli per le centrali nucleari ucraine, poi smentite dall’Aiea, mentre purtroppo tocchiamo con mano la dura realtà dei profughi in fuga dai bombardamenti, questi sì reali, e sono ormai oltre 2 milioni e mezzo le donne e bambini fuggiti verso l’occidente.
Dal canto suo Biden ha lanciato fin dall’inizio accuse e provocazioni a Putin, mentre la Nato ha esteso la sua zona d’influenza fino ai confini della Russia, praticamente circondando il Paese. Biden ha attaccato più volte a testa bassa, innalzando la tensione, e adesso scende in campo anche la sua vice, Kamala Harris, che, in visita in Polonia, accusa: “Stiamo assistendo ad atrocità senza precedenti”, ha detto in conferenza stampa congiunta con il presidente della Polonia Andrzej Duda, e ha avanzato la richiesta di un’indagine internazionale sull’accertamento di crimini di guerra da parte della Russia per l’invasione dell’Ucraina e il bombardamento di civili, aggiungendo che gli Usa continueranno a fornire aiuti all’Ucraina, tanto che due sistemi di difesa missilistica Patriot americani hanno appena raggiunto la Polonia.
Dall’altro lato Putin reagisce incrementando i bombardamenti, non fermando le truppe, aprendo a singhiozzo corridoi umanitari, agitando la minaccia nucleare, definendo nazifascisti i governanti ucraini. Imitato dai suoi fedelissimi, in particolare dal ministro Lavrov.
Fin qui le asserzioni più o meno giustificate e provate degli esponenti politici dei due schieramenti. Ma ci sono anche notizie che vengono propalate ad arte per screditare l’avversario, come quella pubblicata dal NyT che ha lanciato la notizia che un megayacht ormeggiato a Marina di Carrara, del valore di 700 milioni di dollari, poteva essere di Putin. Subito è stato smentito dalla società armatrice, ma intanto la macchina del fango era partita. Il giornale statunitense dimenticava però che era pura realtà la villa da 5 milioni di euro acquistata da Zelensky e dalla moglie a Vittoria Apuana, presso Fiorte dei Marmi in Toscana. Regione nella quale notoriamente i magnati russi hanno acquistato immobili di lusso e ormeggiano d’estate i loro panfili sontuosi.
Dunque le armi della propaganda colpiscono duro, ma tante volte possono ritorcersi come un boomerang contro chi le usa, come è successo in quest’ultimo caso agli americani. Ma si sa che, in caso di guerra, e purtroppo lo stiamo sperimentando, ci sono le bombe e i missili sul terreno che devastano le città e causano morti, ma anche le bombe mediatiche possono avere il loro effetto, per fortuna non letali.

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