La strategia del governo, tesa alla vaccinazione più estesa possibile, sottovalutando anche altri metodi di contrasto parimenti o forse più efficaci, quali le pillole anticovid e le sostanze monoclonali, non sta più dando buoni frutti e la gente si rivolge sempre meno agli hub disseminati ovunque, con la bella sigla delle primule inventate da Arcuri, rifiutando la vaccinazione e preferendo i tamponi per superare i diktat governativi e i green pass, per fruire di diritti sacrosanti. Che il governo tende a limitare restringendo la libertà di azione di alcune manifestazioni no green pass e no vax, ma tollerando quelle di centri sociali e anarcoinsurrezionalisti, molto più pericolose anche perché sospettate di terrorismo, come emerso da passate e recenti inchieste della magistratura. Che per fortuna non indaga a senso unico, mentre le circolari del Viminale trascurano le sinistre e si rivolgono solo ai gruppi sopra citati, considerati di destra o neofascisti.
Ma in tema di protezione della salute, che sarebbe il suo compito primario, continuano le brutte notizie per il ministro Speranza e il commissario Figliuolo, fautori della vaccinazione più estesa possibile. La loro frenetica campagna non dà i risultati sperati, la gente non si fida troppo e l’incidenza settimanale a livello nazionale, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, continua ad aumentare: 78 per 100mila abitanti (05/11/2021-11/11/2021) contro 53 per 100mila abitanti della scorsa settimana (29/10/2021-04/11/2021, dati flusso Ministero Salute),
Sale anche l’indice di trasmissibilità Rt: nel periodo 20 ottobre – 2 novembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,21 (range 1,08 – 1,31), in aumento rispetto alla settimana precedente (quando è stato pari a 1,15) e stabilmente al di sopra della soglia epidemica.
Lo evidenzia il monitoraggio della Cabina di regia, i cui dati sono comunicati dall’Istituto superiore di sanità. E’ stabile e sopra la soglia epidemica, rileva il monitoraggio, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,14 (1,1-1,19) al 2/11/2021 vs Rt=1,12 (1,06-1,17) al 26/10/2021). Si ritiene che le stime di Rt siano poco sensibili al recente aumento del numero di tamponi effettuati, poiché tali stime sono basate sui soli casi sintomatici e/o ospedalizzati.
Aumenta il livello di occupazione dei posti letto ospedalieri per Covid-19: il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute all’11 novembre) contro il 4,0% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 04/11). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 6,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute all’11 novembre) contro il 5,3% al 28/10. I valori si mantengono comunque sotto la soglia di allerta fissata al 10% e al 15%.
Una Regione, il Friuli Venezia Giulia, è ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Venti Regioni e Province autonome risultano classificate questa settimana a rischio moderato. Solo la Calabria è classificata a rischio basso. La scorsa settimana, invece, tutte le Regioni e Province autonome risultavano classificate a rischio moderato. Inoltre, 11 Regioni/PPAA riportano un’allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.
Ma il Governo va avanti lo stesso, programmando addirittura una proroga dello stato d’emergenza per avere le mani libere nella sua azione, confortato anche dalle recenti dichiarazioni del Presidente Mattarella e del Papa, che parla di tutto (in particolare migranti e vaccinazioni), tranne che di religione.